Devo imparare ad accettare che non ci sei più, quando l’unica cosa che riesco a fare è chiedermi “Perché?” Perché così, perché ora, perché e basta. Non mi sono resa conto di quanti anni sono passati, illusoriamente convinta che ci sarebbe stato ancora tempo. Ti ho vista invecchiare e mi dicevo che stavi beni; ho visto l’età nei tuoi occhi appannati, ma anche tanta forza e carattere e questo mi ha convinta che la tua ora sarebbe giunta molto più tardi. E invece te ne sei andata, seppur con la tua dignità, con la fierezza di una guerriera, lottando fino alla fine. Rivedo i tuoi occhi imploranti che mi dicevano: “Ma perché non riesco ad alzarmi? Perché non andiamo a casa?” Mi sembra di non aver fatto abbastanza, di essermi arresa, di averti sgridato troppo, di essermela presa troppe volte con te quando ero arrabbiata per i cavoli miei. E tu mi hai amata lo stesso. Chissà dove sei ora . . . chissà se esiste un posto dove la tua anima possa attendere l’arrivo dei tuoi compagni umani. Con te se n’è andata la parte migliore di me e non so se la ritroverò mai. Mi sento persa senza di te . . . |
Non tutti sono in grado di capire, anche quelli che ti dicono di sì, ma non ci sono mai passati. Non si può spiegare un legame tanto profondo, quanto incomprensibile. E a quelli che sorridono bonariamente dicendo “era solo un cane”, guardandoti con compassione mascherata da finta comprensione, ecco, a quelli non dico niente. Perché non hanno idea di quello di cui sto parlando. Non sanno cosa significa sentire il peso del tuo muso sulla mia pancia, sentirti ronfare sotto il mio letto, scorrere le dita sul velluto del tuo manto bianco, capace di calmare all'istante ogni mia ansia e preoccupazione. Mi manca affondare il mio viso nella tua pelliccia, mi manca sentirti ringhiare quando non volevi essere disturbata, mi manca il ticchettare dei tuoi “unghioni” sul pavimento, mi manca il tuo sguardo dolce e profondo e anche furbetto, mi manca passeggiare con te in montagna, e sì, mi mancano anche le tue abbaiate furiose che quando cominciavi non la smettevi più e ci facevi dannare. Ma quante risate, quanti viaggi, quanto amore e leggerezza e felicità. Ho vissuto con te metà della mia vita, ma hai reso TUTTA la mia vita non solo migliore, ma anche traboccante di un amore che non avrei mai creduto di poter provare e ricevere. Abbiamo condiviso una vita piena e di questo sarò sempre grata.
Ora la casa è silenziosa. Quando torno non ci sei ad accogliermi scodinzolando e abbaiando in cima alle scale, quando mi alzo la mattina il divano dove dormivi è dolorosamente vuoto, non ci sei più a rubare il cibo incustodito dal tavolo, nessuno litiga più per cosa puoi mangiare e cosa no.
Ti ho amata senza riserve, con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima che ora sanguina da una ferita che non si rimarginerà mai. Ma non rimpiango niente. Anche se ora il dolore è insopportabile, quello che tu hai donato a me e alla mia famiglia supera di gran lunga tutto quello che avremmo mai potuto immaginare. Una settimana dopo la tua morte ho visto una stella cadente frontale: un lampo senza scia, perché è caduta nella mia direzione. Mi piace pensare che eri tu che mi salutavi. Eri la mia sorellina a quattro zampe e lo sarai per sempre ♥
Ti ho amata senza riserve, con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima che ora sanguina da una ferita che non si rimarginerà mai. Ma non rimpiango niente. Anche se ora il dolore è insopportabile, quello che tu hai donato a me e alla mia famiglia supera di gran lunga tutto quello che avremmo mai potuto immaginare. Una settimana dopo la tua morte ho visto una stella cadente frontale: un lampo senza scia, perché è caduta nella mia direzione. Mi piace pensare che eri tu che mi salutavi. Eri la mia sorellina a quattro zampe e lo sarai per sempre ♥