Un suono tintinnante squarcia il silenzio ovattato, ah, è la sveglia . . . altri cinque minuti please, benedetto snooze. Il corpo si rifiuta, ma la mente si è già messa in moto, i pensieri riempiono la stanza e il suo richiamo è forte. Si va. Arietta frizzante, poche persone assonnate, ciondolo nel vagone semivuoto cercando di rubare un’altra manciata di minuti di sonno. Un viaggio in macchina interminabile, ancora attese, e poi finalmente il mare.
Ruggisce e ammicca, sussurra e borbotta, fa da sfondo costante al nostro lavoro, ci ricorda che lui è sempre lì, nonostante tutto. Si alza il vento, inveisce contro di noi, quasi si sentisse minacciato dalla strana presenza di cinque individui che raccolgono rifiuti sulla spiaggia, che a vederli sembrano matti da legare.
La giornata volge al termine, i piedi sanno la strada ma le gambe non collaborano. Le impronte sulla sabbia, unica testimonianza del nostro passaggio, saranno presto cancellate dalle onde incalzanti.
Le nostre anime si sono sfiorate, condividendo esperienze, racconti, sensazioni ed emozioni. Mi sento parte di un tutto che non riesco a definire, ma il bello è proprio questo.
Ruggisce e ammicca, sussurra e borbotta, fa da sfondo costante al nostro lavoro, ci ricorda che lui è sempre lì, nonostante tutto. Si alza il vento, inveisce contro di noi, quasi si sentisse minacciato dalla strana presenza di cinque individui che raccolgono rifiuti sulla spiaggia, che a vederli sembrano matti da legare.
La giornata volge al termine, i piedi sanno la strada ma le gambe non collaborano. Le impronte sulla sabbia, unica testimonianza del nostro passaggio, saranno presto cancellate dalle onde incalzanti.
Le nostre anime si sono sfiorate, condividendo esperienze, racconti, sensazioni ed emozioni. Mi sento parte di un tutto che non riesco a definire, ma il bello è proprio questo.