Siamo sempre così presi dalle nostre tribolazioni “terrestri” da non avere più tempo per alzare lo sguardo lassù. Da bambina, al contrario, io ci vivevo, lassù. Viaggiavo tra le costellazioni e le galassie, inventavo storie spaziali e viaggi interstellari, sperando che Luke Skywalker, Han Solo e la principessa Leia mi portassero con loro sul Millennium Falcon per qualche avventura ai confini dell’universo.
Adesso, invece, le stelle le guardo di rado, un po’ perché fisicamente non riesco quasi più a vederle, con tutto l’inquinamento atmosferico e luminoso che c’è, un po’ perché loro se ne stanno lassù e a me tocca vivere quaggiù, e quindi rosico.
Poi capita la serata estiva di questo anno segnato per sempre dalla pandemia, quando esco sul balcone a rimuginare sulla vita, l’universo e tutto quanto, e mi trovo davanti i due giganti del sistema solare, Giove e Saturno, con la Luna piena a fare da ancella, e vengo di nuovo sopraffatta dallo stupore e dal senso di immensità. Pure una piccola e fioca cometa è passata a fare un saluto, così, tanto per tirarci su di morale.
Occasionalmente, poi, mi sono trovata sotto cieli limpidi che mi hanno regalato uno splendore inimmaginabile. In ogni caso, che sia sul balcone di casa o nel deserto del Marocco o in una valle incontaminata delle Dolomiti, il messaggio che mi arriva è lo stesso:
Adesso, invece, le stelle le guardo di rado, un po’ perché fisicamente non riesco quasi più a vederle, con tutto l’inquinamento atmosferico e luminoso che c’è, un po’ perché loro se ne stanno lassù e a me tocca vivere quaggiù, e quindi rosico.
Poi capita la serata estiva di questo anno segnato per sempre dalla pandemia, quando esco sul balcone a rimuginare sulla vita, l’universo e tutto quanto, e mi trovo davanti i due giganti del sistema solare, Giove e Saturno, con la Luna piena a fare da ancella, e vengo di nuovo sopraffatta dallo stupore e dal senso di immensità. Pure una piccola e fioca cometa è passata a fare un saluto, così, tanto per tirarci su di morale.
Occasionalmente, poi, mi sono trovata sotto cieli limpidi che mi hanno regalato uno splendore inimmaginabile. In ogni caso, che sia sul balcone di casa o nel deserto del Marocco o in una valle incontaminata delle Dolomiti, il messaggio che mi arriva è lo stesso:
guarda in alto, sogna, osa; forse sei un granello di polvere,
ma quella polvere appartiene alle stelle
ma quella polvere appartiene alle stelle