che strana atmosfera
quasi un dipinto su tela
o un cielo che brucia
nel calar della sera
E il cielo diventa rosa
che strana atmosfera quasi un dipinto su tela o un cielo che brucia nel calar della sera
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A volte ci sono posti che sento miei fin dal primo istante, dove cammino sicura e in pace, e tutto il resto perde importanza. Ci sono posti dove la mente si quieta, dove il tempo scorre in modo diverso, né più lento, né più veloce, solo diverso. In questi rari luoghi mi sento esattamente dove vorrei essere, senza rumori artificiali, senza cellulare, senza computer, senza smog. Mi calo in una natura schietta e genuina, essenziale e senza fronzoli, tra fango e mosche e, sì, anche le cacche degli animali. Una natura da cui trarre forza e ispirazione, una natura da guardare senza interferire troppo, senza possederla ma sapendo di farne parte. Parco di Veio, Formello
Una breve stradina in salita, le mucche nei prati che si fermano e mi fissano con quel loro sguardo bovino, un po' ebete, a tratti inquietante, una leggera svolta ed eccolo là: un minuscolo angolino di pace e bellezza. Sotto le fronde accoglienti di abeti maestosi una semplice panca di legno domina tutta la valle, confrontandosi senza timore con la grandezza della montagna di fronte. Tutti i rumori sembrano attutiti, la foresta alle mie spalle mi protegge e mi abbraccia, lo sguardo vaga rilassato e il tempo rallenta. Una piccola panca sospesa nel tempo e nello spazio, per ascoltare il respiro della montagna, il sussurro dei boschi e il canto del ruscello. Una piccola bolla di pace dove ritrovare la semplicità dell'essere e del sentire. Valle di Casies, Dolomiti
Non tutti sono in grado di capire, anche quelli che ti dicono di sì, ma non ci sono mai passati. Non si può spiegare un legame tanto profondo, quanto incomprensibile. E a quelli che sorridono bonariamente dicendo “era solo un cane”, guardandoti con compassione mascherata da finta comprensione, ecco, a quelli non dico niente. Perché non hanno idea di quello di cui sto parlando. Non sanno cosa significa sentire il peso del tuo muso sulla mia pancia, sentirti ronfare sotto il mio letto, scorrere le dita sul velluto del tuo manto bianco, capace di calmare all'istante ogni mia ansia e preoccupazione. Mi manca affondare il mio viso nella tua pelliccia, mi manca sentirti ringhiare quando non volevi essere disturbata, mi manca il ticchettare dei tuoi “unghioni” sul pavimento, mi manca il tuo sguardo dolce e profondo e anche furbetto, mi manca passeggiare con te in montagna, e sì, mi mancano anche le tue abbaiate furiose che quando cominciavi non la smettevi più e ci facevi dannare. Ma quante risate, quanti viaggi, quanto amore e leggerezza e felicità. Ho vissuto con te metà della mia vita, ma hai reso TUTTA la mia vita non solo migliore, ma anche traboccante di un amore che non avrei mai creduto di poter provare e ricevere. Abbiamo condiviso una vita piena e di questo sarò sempre grata. Ora la casa è silenziosa. Quando torno non ci sei ad accogliermi scodinzolando e abbaiando in cima alle scale, quando mi alzo la mattina il divano dove dormivi è dolorosamente vuoto, non ci sei più a rubare il cibo incustodito dal tavolo, nessuno litiga più per cosa puoi mangiare e cosa no.
Ti ho amata senza riserve, con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima che ora sanguina da una ferita che non si rimarginerà mai. Ma non rimpiango niente. Anche se ora il dolore è insopportabile, quello che tu hai donato a me e alla mia famiglia supera di gran lunga tutto quello che avremmo mai potuto immaginare. Una settimana dopo la tua morte ho visto una stella cadente frontale: un lampo senza scia, perché è caduta nella mia direzione. Mi piace pensare che eri tu che mi salutavi. Eri la mia sorellina a quattro zampe e lo sarai per sempre ♥ In un angolino ben nascosto, c’è uno strano e incredibile luogo. L’acqua scorre allegra, incurante della scia di zolfo che si lascia dietro, zompetta e ribolle e gorgoglia, disegna complicati ghirigori e si gonfia in mille piccole bolle blu. E il bosco, come silenzioso testimone di queste stranezze, sfoggia la bellezza dei suoi bianchi tronchi, incorniciando un paesaggio unico e straordinario. Caldara di Manziana
.Amica, madre, moglie, sorella, amante,
una donna è preziosa al pari di un diamante. Anche piena d'impegni e dopo ore al fornello non nega un sorriso e dà sempre il suo meglio. Indomito è il suo spirito, grande è il suo cuore, la donna è un mistero che merita amore. Il cielo, una tela; la luce, una tavolozza. Ogni istante è diverso dall'altro, ogni alba, ogni tramonto, ogni nuvola, ogni raggio di luce dipinge quadri spettacolari e mai uguali. Un balletto che si ripete ogni giorno, al quale ormai non facciamo più caso. La luce danza per noi, filtra tra le nuvole disposte in modo regolarmente irregolare, offrendoci incredibili caleidoscopi appesi nel cielo.
Nel frastuono della frenetica quotidianità un richiamo silenzioso vibra ad una frequenza più alta. È il richiamo del silenzio, dell’aria pura, dei colori più vivi, è il richiamo alla semplicità e alla bellezza. Ecco allora che un prato diventa un microcosmo da esplorare, un cielo carico di pioggia lo sfondo ardesia per immortalare un fiore colorato, le incredibili acque del Lago di Carezza un caleidoscopio di riflessi con cui giocare. Il tempo assume una consistenza diversa: è qui ed ora, senza compromessi. Dolomiti
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In bilico lungo un confine sottile Non c'è ombra senza luce Non c'è luce senza ombra Odo il richiamo della fragile bellezza E ad essa mi concedo Dipingendo con lei ombre e luci della vita __________________________________________________ Quanno te guardo me pare che niente c'abbia un senso
giro pe' le strade e ogni svorta me sembra nova gira de quà, gira dellà, sei più grossa de quer che penso a tutti te offri, manco fossi Casanova. 'A bellezza tua è incontrastata da tutto er monno sei invidiata e noi che te c'avemo a 'n tiro de schioppo quasi quasi pensàmo che sei pure troppo. Er fatto è che sei incasinata, caciarona, zozza e maleducata e noi ce 'ncazzamo perché te vorremmo più ordinata, pulita e organizzata. Ma quanno poi me perdo tra 'a storia tua, quanno guardo 'e meraviglie che c'hai lasciato tutto er resto scolorisce, rifulgi come 'na dama e pur tra mille cose che nun vanno, ispiri 'n sentimento accalorato: sei Roma, e Roma se ama. |
There is a pleasure in the pathless woods, there is a rapture on the lonely shore, there is a society where none intrudes, by the deep sea and music in its roar. Archivio
January 2022
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