Gli alberi sono tra le creature viventi più antiche del pianeta e anche tra le più longeve; possono arrivare a più di 3500 anni di età. . . ci guardano quando veniamo al mondo e quando ce ne andiamo. Potremmo pensare che se ne stiano lì, immobili, a non fare niente, ma non è così. Attraverso di loro passa l’energia del pianeta, grazie a loro respiriamo, le loro radici tengono insieme il suolo sul quale camminiamo, i loro frutti ci nutrono.
Ma sono anche qualcos’altro. Ogni volta che faccio scorrere le dita su una corteccia o alzo lo sguardo a una chioma, resto muta e riconoscente, affascinata dalla loro maestosità ed eleganza, dalla forza che sprigionano semplicemente esistendo. Ogni volta che cammino in un bosco mi sembra di tornare a casa, mi sento accolta e protetta, percepisco con estrema chiarezza il legame con loro, con la Terra, con la Vita.
Forse tutti dovremmo riscoprire la semplice sensazione di affondare con le scarpe in un letto di foglie e morbido terriccio, piuttosto che camminare sulla fredda durezza del cemento.
Ma sono anche qualcos’altro. Ogni volta che faccio scorrere le dita su una corteccia o alzo lo sguardo a una chioma, resto muta e riconoscente, affascinata dalla loro maestosità ed eleganza, dalla forza che sprigionano semplicemente esistendo. Ogni volta che cammino in un bosco mi sembra di tornare a casa, mi sento accolta e protetta, percepisco con estrema chiarezza il legame con loro, con la Terra, con la Vita.
Forse tutti dovremmo riscoprire la semplice sensazione di affondare con le scarpe in un letto di foglie e morbido terriccio, piuttosto che camminare sulla fredda durezza del cemento.